Nel mondo alimentare fare la spesa oggi riflette desideri di investimento per crescere nel benessere e sta sempre più diventando uno spazio-tempo di apprendimento e sperimentazione.
I momenti di spesa si stanno frantumando e i consumatori tendono ad acquistare in diversi momenti con volumi inferiori. Fare la spesa non significa solo comprare per poi subito consumare, ma mettere in atto percorsi di esplorazione. Rappresenta poi un tempo per valutare il meglio ed eventualmente cambiare idea e spezzare le fedeltà di prodotto e di marca.
L’acquisto di prodotti alimentari non è sempre automatico e immediato: per circa la metà dei prodotti dipende infatti dalla valutazione delle sue componenti (ingredienti, origine, proprietà nutrizionali, modalità di produzione). In questo contesto appare evidente come la comunicazione, intesa come trasmissione di informazioni, sia un tema centrale per la distribuzione moderna, oggi sempre più interlocutore privilegiato per dialogare con i consumatori, grazie ai diversi touch point che può attivare per veicolare i valori dei prodotti e dell’insegna: dal punto vendita alle etichette, dal web alle app, alle private label.
Informare bene è oggi la mission costitutiva della grande marca/insegna. Sarà questo il territorio dell’innovazione e del marketing alimentare nei prossimi anni. Non basta comunicare al consumatore le caratteristiche di un prodotto, occorre anche dargli una chiave di lettura che gli consenta di individuarne il senso e il valore. In questo «spazio di bisogni» si aprono grandi opportunità per le marche e le insegne perché le persone riconoscono che si tratta di interlocutori privilegiati nel processo informativo.