Il numero di referenze definite antipollution è in crescita costante nel mondo. Si tratta di cosmetici che creano una barriera fra la pelle e gli inquinanti. Un segmento vivace destinato ad aumentare.
E’ risaputo come l’Asia sia il continente con le città fra le più inquinate al mondo, tra cui Karachi in Pakistan, Nuova Dehli e Bangalore in India e Beijing in Cina. Proprio da qui è partito il trend antipollution, per estendersi anche all’Europa. Non è un caso, quindi, se state leggendo sempre più spesso sui prodotti cosmetici le parole «detox» e «anti-inquinamento». E non si tratta di una moda passeggera.
L’industria beauty, consapevole di quanto lo smog alteri la barriera cutanea, sta formulando prodotti sempre più green, in grado di attuare una reale difesa e protezione futura contro questa seria aggressione alla pelle. Nei paesi orientali più inquinati, come la Cina, sono maggiormente richiesti prodotti mirati, come maschere facciali specifiche contenenti estratti vegetali, mentre nei paesi occidentali i consumatori ricercano cosmetici multifunzionali, che leghino proprietà antismog e protezione Uv. Gli estratti vegetali (molto gettonato è la moringa) e le vitamine (C e E in primis) sono gli ingredienti con il maggior potenziale di crescita, ma si prevede anche un aumento nella domanda di altri ingredienti antiossidanti come la niacinamide e l’acido ascorbico. I prodotti per la cura della pelle del viso, quali idratanti, maschere, antiage e detergenti sono le categorie più facilmente arricchite da ingredienti antipollution, ma un forte impulso lo stanno registrando anche i prodotti solari e per la cura dei capelli.
Tra i vari brand Pollution free citiamo HSA Group Cosmetic Division, che ha creato la prima linea antinquinamento al mondo, articolata e completa con 8 referenze. Altri marchi hanno crema antipollution, ma si tratta di prodotti isolati, non di una vera e propria collezione. La neonata linea sarà presente dall’autunno 2017 in Usa, in Medio Oriente e in Cina , inizialmente su 4 piattaforme e-commerce e poi all’interno dei punti vendita fisici.