Il settore orafo-argentiero-gioielliero è parte del sistema moda e ne rappresenta oltre il 6% del fatturato con un pari apporto di forza lavoro impiegata. Caratterizzato da un numero elevato di operatori con una forte concentrazione territoriale nel nord-centro Italia. Tre distretti industriali coprono una fetta elevata della produzione e delle esportazioni: Valenza, Vicenza ed Arezzo. Hanno fama e riconoscimenti internazionali e sostengono le credenziali del know-how orafo artigianale italiano nel mondo. 
Il gioiello ha visto trasformarsi dagli anni 80 la sua immagine da bene rifugio, elitario, ostentativo, per il quale ricchezza e purezza del materiale erano indispensabili ad accessorio per esprimere una identità anche diversa dallo status, una appartenenza ad un gruppo, una affermazione di stile personale. L’introduzione dell’acciaio come materiale alternativo ha avviato il processo di democratizzazione della gioielleria. Accreditata dall’ingresso nel settore dai marchi fashion, la strada è ormai aperta a tutti i  brand.
Tuttavia i rilevatori di tendenza del settore segnalano l’esistenza di nuove opportunità, perché nuovi profili di consumatori non si parla più di rinuncia al gioiello prezioso ma di scelta. «Un diamante è per sempre, ma anche no. Accanto a certezze quasi incrollabili, cioè che l’oro e i diamanti non passeranno mai di moda, per i gioielli esistono anche tendenze nascenti nelle quali si nasconde il futuro.». 
 
Quali i sono i profili di consumo e le tendenze emergenti? Quali i Global Trend? Quali i Macrotrend Italiani che si intercettano con il settore? Se parliamo di tecnologia al servizio della relazione cosa intendiamo? Quali i principali player? Chi sono i miei competitori? Quali take out emergono per impostare strategie vincenti?