ECONOMIA DELLE "R"

Di fronte all’incalzare dell’inflazione le strategie messe in atto dai consumatori prevedono una spending review dei beni non essenziali che diventa però anche un nuovo modo di intendere il consumo.

​

Il nuovo MINDFUL CONSUMER è più valoriale, riflessivo e consapevole. L’esigenza di risparmiare coniugata all’attenzione per l’ambiente sta dando vita, come mai prima d’ora, a nuovi paradigmi del consumo: ridurre, riusare, riciclare, riparare.

​

Stretti tra entrate fisse e uscite in aumento, intimoriti da un'informazione che delinea scenari di crescita dei livelli di povertà e pessimisti sul futuro, i consumatori stanno ripensando le loro scelte d'acquisto. Si alleggeriscono i carrelli della spesa, includendo anche i prodotti che non particolarmente colpiti dai rincari dettati dall'inflazione. E si riducono o si rinviano le spese importanti. Il second hand e il riuso, soprattutto nell'accezione del ricondizionato e di riparato, sono diventati un'opzione sempre più apprezzata e intergenerazionale.

​

Ma questo ridimensionamento del valore della spesa risponde solo a meri criteri di risparmio o di convenienza?

​

Sarebbe limitativo pensarlo, e fuorviante credere che le cose sarebbero diverse con una congiuntura più favorevole. Siamo di fronte a un nuovo modo di approcciarsi a prodotti, beni e servizi che sottende in realtà motivazioni più profonde e di lungo periodo.

​

È l’economia delle “R”, un’economia sempre più circolare e antispreco: non si parla più solo di Riciclo, ma anche di Ridurre i consumi, di Riutilizzare e di Riparare i prodotti rendendoli più duraturi.

​

Il Report analizza singolarmente le “R” e mostra una ricca carrellata di best cases illustranti le diverse risposte delle aziende.

​

 

#1. RIDUCI..

Meno acquisti d’impulso, più spese ragionate. Meno sprechi, più pragmatismo. Meno maxi scorte, più piccoli acquisti. Più attenzione al risparmio ma non a tutti i costi, in nome della felicità del QB (Quanto Basta). Il valore di un bene non è solo espresso dal suo costo ma anche da quello che si è risparmiato.

​

​

#2. RIPARA.

Attenzione al risparmio e alla sostenibilità. I consumatori oggi sono più restii a buttare e ad accettare un consumo usa e getta. É tempo di repair economy. Non solo si chiede alle aziende prodotti più duraturi ma anche il servizio di riparazione. Il passaggio alla circolarità sta sbloccando ampie opportunità di profitti post-vendita.

​

​

#3. RIUSA.

Dal boom del mercato di seconda mano fino al ricondizionato e agli usi alternativi di prodotti che hanno esaurito il loro scopo primario, riutilizzare fa bene al portafoglio e aiuta a inquinare meno.

​

​

Come sempre il rapporto si conclude con l’impatto di questo nuovo scenario per le aziende e 12 take out per le loro marche.