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Amazon compra Whole Foods: cosa cambia per il settore


Il colosso della new economy Amazon ha comprato i supermercati di fascia alta e prodotti biologici Whole Foods. E’ un’operazione epocale che ci dà la misura di come sta cambiando il mondo.

Amazon entra anche nel mercato della distribuzione commerciale fisica del food, acquisendo per 12,2 miliardi di euro (13,7 miliardi di dollari) la catena di supermercati Whole Foods: 450 punti vendita di fascia alta, specializzati nel bio e nel fresco, sparsi in 42 Stati Usa, in Canada e UK. Questa maxi acquisizione significa almeno quattro cose:

1. i confini tra i settori non esistono più e ciò che premia per davvero è non tradire il consumatore

2. è un campanello di allarme per tutti: non si può più trattare il mondo online come una cosa diversa dal negozio fisico, perché l’esperienza per il consumatore è sempre più omnicustomer

3. la scelta di Amazon di comprare un gruppo specializzato in prodotti organici e naturali ribadisce un concetto chiave: Amazon più che la rete fisica ha comprato l’eccellenza di un marchio. Whole Foods è infatti simbolo di qualità, ricerca e innovazione

4. il mondo del cibo non è cosi maturo come si pensava. Anzi resta una delle cose più centrali e importanti nel mondo del commercio.

Alla base di questo deal, Amazon insegue un obiettivo strategico ben preciso: accrescere le sue ambizioni di dominio nel settore del food retail: un mercato che in Usa vale 600 miliardi di dolllari l’anno, e dove Amazon ha ancora un presenza limitata. Con questa operazione , Amazon potrà da una parte sperimentare con i negozi fisici e dall’altra generare sinergie nelle vendite ai consumatori di altri suoi prodotti, dall’editoria all’elettronica, oltre che utilizzare la fitta rete di punti vendita come stazioni di ritiro (i supermercati di Whole Foods sono tutti situati nelle zone residenziali delle città americane).


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