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Una rivoluzione chiamata 5G


Si chiama 5G: lo standard mobile di nuova generazione. Le aspettative sono alte poiché promette di essere driver per la trasformazione delle industrie dai valori enormi (dalle smart car ai droni fino all’healthcare).

A fronte di previsioni di un aumento del traffico dati di 10 volte entro il 2022 (di cui il 75% sarà per la fruizione di video), di un numero di utenti mobili pari a 8 miliardi (era 1 miliardo nel 2001) e di oltre 1,5 miliardi di “oggetti” connessi a Internet con Sim (il totale dei dispositivi connessi che faranno capo all’IoT sarà di 20 miliardi) è evidente che né una tecnologia come il 4G né le evoluzioni che sta avendo (e che avrà ancora per qualche tempo) LTE possano bastare a soddisfare le necessità e le aspettative degli utenti. Nasce quindi l’esigenza di essere pronti ad affrontare il futuro con strumenti adeguati.

E il 5G è uno di tali strumenti, forse addirittura la base su cui realizzare tutti gli strumenti. Infatti, le caratteristiche del 5G permettono non solo di avere un’efficace trasmissione in termini sia di quantità di banda sia di copertura del territorio, ma consentono anche di realizzare una serie di attività e servizi irrealizzabili con la tecnologia 4G sinora a disposizione. In questo senso, mentre LTE ha rappresentato un’ottimizzazione e un miglioramento di quanto offerto dal 3G, la tecnologia New Radio (questo è il nome deciso per il 5G) scombina le carte in tavola portando un’innovazione capace di offrire opportunità impensabili sino a poco tempo fa in numerosissimi settori, dall’automotive al medicale, dall’agricoltura alle utilities, dall’home automation all’industria. Le attese per il business sono molto alte. Prima andranno affrontate le sfide tecnologiche (frequenze e spettro) e regolamentari.


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