Si diversificano i sistemi di pagamento. La sfida sarà sulla semplicità e sui servizi a valore aggiunto. Sicurezza e personalizzazione giocheranno un ruolo fondamentale.
Il sistema dei pagamenti è in fermento. A maggio Apple Pay è sbarcato in Italia, la startup italiana Satispay è sbarcata nella grande distribuzione con l’accordo per entrare ne punti vendita Esselunga, Telepass ha lanciato Telepass Pay con una app che permetterà di pagare anche benzina, tasse automobilistiche e taxi, il caro vecchio bancomat ha festeggiato 50 anni di distribuzione di monete di carta preparandosi a dialogare con lo smartphone via Nfc per prepararsi al nuovo mondo senza carte. Sono solo alcuni degli annunci più recenti che confermano che i pagamenti sono oggetto di una scossa di innovazioni sotto la spinta di una mutazione dei comportamenti che puntano verso il digitale e lo spostamento sul mobile.
Per le banche il pagamento diventa un’occasione per costruire una relazione, per esempio per una generazione di giovani poco familiare con la banca, ma con esigenze di scambio di denaro. Ma anche gli esercenti scoprono che quella relazione può trasformarsi in un canale promozionale. Uno degli elementi decisivi sarà la user experience: Il pagamento essere semplice e il più possibile non visibile. Le opportunità non si fermano qui: le banche devono comprendere che il loro ruolo cambia, trasformandosi in piattaforme di offerta di servizi (cash back, loyalty, proposte di finanziamento…), soprattutto di terzi, che possono portare nuove fonti di ricavo, occasioni di upselling sui clienti esistenti e di acquisizione di nuovi. Il pagamento sarà sempre più gestito da società terze e diventerà un vero e proprio canale relazionale al servizio degli esercenti per attivare campagne di marketing e loyalty e aumentare le vendite. Non a caso Satispay inizia a proporre finanziamenti in tempo reale in fase di acquisto.