Creativo, coinvolgente, social: il marketing assicurativo sta sbocciando. Grazie a nuove idee vincenti prese in prestito da altri settori e tecnologie che hanno azzerato le distanze.
Per qualsiasi azienda che voglia prosperare è necessario farsi ricordare e quindi, successivamente, farsi preferire. Solo fino a pochi anni fa le campagne pubblicitarie del settore assicurativo trasmettevano concetti generici, che potevano andare bene per comunicare il concetto dell’assicurarsi, ma non erano necessariamente utili alla singola compagnia per emergere e differenziarsi dalle altre. Messaggi come «proteggi il tuo benessere, la tua famiglia», «guarda al futuro», sono slogan che al massimo possono fare cultura assicurativa, ma certamente non fanno marketing di brand.
La comunicazione deve essere una promessa di valore che rispecchia il brand o il prodotto. Il quadro di oggi è in decisa evoluzione. Per esempio da qualche anno Zurich ha scelto di sottolineare che «quando si ama davvero qualcuno o qualcosa lo si protegge». Da qui il claim «Per chi ama davvero» delle sue pubblicità più celebri. La compagnia ha scelto questo approccio emozionale piuttosto che tentare di far scaturire il bisogno di assicurarsi attraverso la paura del «può succedere anche a te».
Ma non tutto si gioca sulle campagne pubblicitarie. In questi anni è cambiato tutto quello che compone il customer journey: i canali, i messaggi, il linguaggio. La comunicazione è diventata più ironica, diretta e multimediale attraverso video e testimonianze dei clienti stessi (come nella recente campagna di AllianzNow). Inoltre l’approccio alla comunicazione è diventato integrato, bilanciando gli investimenti tra media tradizionali e digitali.
La nuova frontiera per le compagnie è diventata quella dei social media, necessari per creare un nuovo tipo di relazione e interazione con il cliente, per avvicinarlo di più alla value proposition assicurativa.
