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Target emergenti: social streeter


Una delle recenti tendenze sociali è la riscoperta della dimensione locale. I gruppi Facebook di vicini di casa o di quartiere ne sono una chiara espressione.

Si definiscono social street: gruppi Facebook che riuniscono vicini di casa o di quartiere con lo scopo di condividere necessità, conoscenze, professionalità, scambiarsi oggetti, organizzare eventi (biciclettate, aperitivi, cineforum…). E’ una sorta di sharing economy su piccola scala, una forma di intelligenza collettiva per dare risposte locali a problemi quotidiani.

In questa filosofia c’è una potenza enorme: la social street rinforza la comunità e la rende più resiliente. Il social streeter cerca di valorizzare al massimo quello che ha intorno: persone, cose e servizi. E piuttosto che possedere qualcosa in esclusiva, lo condivide con i vicini. Crede in un modo umano e consapevole di abitare, attraverso rapporti di vicinanza, relazioni amicali e stili di vita ecologicamente ed economicamente sostenibili. Di solito con gli altri iscritti alla social street organizza un Gas (gruppo di acquisto solidale), sogna un condominio con orti e spazi condivisi (lavanderia, cucina, sala da pranzo).

Ad oggi possiamo già osservare alcuni esempi di co-housing: il condominio di Copper Lane di Londra, o Base Gaia e Scarsellini 17 a Milano. A Parigi invece si sono inventanti «il portiere di quartiere» (Lulu dans ma rue): un portiere condiviso che si occupa di risolvere i problemi quotidiani degli abitanti.

Note:

Fonte: Squadrati


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