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Verso una geografia dei consumi

  • Immagine del redattore: KB Knowledge
    KB Knowledge
  • 1 nov 2016
  • Tempo di lettura: 1 min

McKinsey ha recentemente pubblicato «Western Europe Consumer Goods Industry in 2030», uno studio sugli scenari possibili del retail e del settore consumer per i prossimi quindici anni.

Lo scenario di consumo nel 2030 immaginato da McKinsey prevede la polarizzazione sempre più marcata tra i prodotti di consumo a basso costo e quelli di nicchia per chi potrà permetterselo. Cominciamo dal cambiamento dell’ambiente in cui si troveranno i consumatori.

In Europa i consumi di massa stagneranno, il reddito medio scenderà, così come il potere di acquisto di una consistente fetta della popolazione. Per le aziende produttrici per il mass market ci sarà una sola grande strada da seguire, il taglio massiccio dei costi. Sarà il regno dei “no frills player” e degli specialisti delle private label. E dove compreranno i consumatori impoveriti? In negozi vari, ma con una cosa in comune: la scontistica. Non è più un fenomeno prevalentemente tedesco: anche in Italia, Francia, Spagna e Regno Unito i consumatori stanno migrando verso i discount, e continueranno a farlo.

Non andremo però tutti al discount. Come già vediamo oggi, quando il mercato di massa si restringe, si crea lo spazio per le nicchie: cibo salutare, prodotti rispettosi dell’ambiente, personalizzazione e comodità. Però le aziende che vorranno seguire queste nicchie dovranno lasciarsi alle spalle i loro processi di produzione, marketing e distribuzione: troppo lenti. Dovranno inventarsi qualcosa di più innovativo e agile. Soprattutto online.


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