Il consumatore acquista seguendo i paradigmi rispettosi dell’ambiente e «quality oriented».
Il consumatore ha modificato i propri paradigmi di consumo e ha assegnato alle proprie abitudini valori diversi rispetto al passato. Gli anni della crisi hanno accelerato il desiderio di consumare bene. Questa tendenza si è tradotta non solo ad avere, durante i propri acquisti, un’attenzione maggiore al prezzo, ma anche a ragionare sul proprio singolo contributo a migliorare il mondo. In questo percorso, il consumo diventa elemento di appagamento non solo fisico-pragmatico ma anche emotivo. E’ strumento di appartenenza a qualcosa di più grande, di partecipativo.
Esempio di questi nuovo stile di consumo è la sharing economy, che per sua natura genera ponti, collegamenti tra le persone. Questo aggiunge un valore molto superiore a quello della mera fruizione del bene: la relazione con gli altri è parte integrante dell’atto di consumo.
Un altro aspetto rilevante di questo nuovo consumatore riguarda la visione che dal presente si sposta al futuro, ovvero al considerare il riflesso delle proprie azioni sugli altri individui. Si tratta del consumo socialmente responsabile. Osserviamo, infatti consumatori sempre più attenti a quanto le aziende contribuiscono in modo positivo alla società.
